Si è chiusa lo scorso dicembre Social Farming in the Apennines, la prima call for projects di Fondazione Grameen Italia ispirata al Modello Social Farm.

Tre i progetti che a fine febbraio sono stati proclamati vincitori del finanziamento a fondo perduto di 30.000 euro cadauno, presentati da imprese individuali, cooperative e associazioni non-profit della collina e della montagna bolognese.

I progetti propongono un modello di impresa con finalità sociali capace di offrire formazione e lavoro a persone svantaggiate, tutelare il territorio con l’agricoltura biologica, aiutare lo sviluppo di reti sociali ed economiche attive nelle aree rurali a rischio di spopolamento e abbandono.

Come suggerisce il Modello Social Farm, queste iniziative di business agricolo a vocazione sociale hanno il potenziale di agire nel mercato a beneficio del territorio, supportando con la loro attività i processi economici e gli interventi di welfare già messi in essere dagli enti pubblici e dalle aziende private.

Proprio per questa ragione è stato lanciato il bando: per sostenere economicamente l’agricoltura con finalità sociali, virtuosa perché capace di realizzare l’inserimento socio-lavorativo di persone svantaggiate e di contribuire attivamente alla rivitalizzazione dell’economia dell’Appennino bolognese.

I progetti prenderanno il via nei mesi di aprile e maggio 2018, quando sarà avviata la fase pilota della durata di sei mesi. Fondazione Grameen Italia sosterrà i progetti con un percorso di affiancamento e monitoraggio.

Il bando “Social farming in the Apennines” è stato promosso nell’ambito dell’iniziativa europea Social Challenges Innovation Platform con il supporto di Aster, raccogliendo le proposte progettuali di dodici partecipanti nazionali e internazionali.

I progetti vincitori

Il progetto Seeds 4 Social Change (S4S) si propone di rafforzare il settore dell’agricoltura sociale e biologica nel territorio bolognese ed è stato proposto dalla cooperativa sociale agricola “Coltivare Fraternità”, in collaborazione con la cooperativa sociale “La Fraternità” e “Local To You”, società per la vendita a domicilio di prodotti da agricoltura sociale.

S4S prevede di realizzare l’inserimento lavorativo di otto persone in condizioni di svantaggio economico e sociale e di consolidare la rete dei produttori locali, ampliando il volume di prodotti ortofrutticoli del portale Local To You, puntando a raggiungere 500 famiglie entro il 2018.

Le otto persone saranno coinvolte per sei mesi nel lavoro di Coltivare Fraternità, che dispone di 9 ettari di terra coltivabile, e verranno formate e inserite nei settori della produzione agricola biologica e del packaging e della distribuzione.

Il progetto si realizzerà nel territorio di Mercatale di Ozzano dell’Emilia.

Il progetto A Nursery for Social Farmers intende retribuire e formare in modalità “learning by doing” due richiedenti asilo di Lizzano in Belvedere (BO), il comune montano in cui si trova l’azienda agricola biologica di Francesco Penazzi, produttore di piante officinali biologiche e promotore del progetto.

L’obiettivo è di insegnare il mestiere dell’agricoltore biologico ai due beneficiari del progetto, al fine di favorirne l’inserimento all’interno della comunità di coltivatori del territorio, in un’ottica di permanenza e di inclusione sociale produttiva.

Il progetto formativo prevede l’assegnazione a ciascun partecipante di 200m2 di terra da coltivare in completa autonomia, per sperimentare e verificare le conoscenze apprese, e un corso di 50 ore di insegnamento teorico per approfondire le caratteristiche del settore agricolo italiano, apprendere le caratteristiche principali della politica agricola comune europea, conoscere i rischi e le opportunità che comporta la gestione di una piccola azienda agricola biologica.

I due richiedenti asilo verranno affiancati nel loro percorso di formazione da altri produttori di piante officinali membri della comunità locale. In questo modo sarà per loro possibile osservare la varietà di specie coltivabili, come le caratteristiche specifiche di ogni azienda portano a diversificare la produzione e le strategie di vendita che consentono la commercializzazione dei loro prodotti.

Terzaccoglienza project consiste in un programma residenziale di inserimento socio-lavorativo in agricoltura per sei persone migranti, della durata di due anni, da realizzarsi presso l’azienda agricola biologica Spunzola, situata nelle colline del comune di Pianoro (Bo). Il progetto è stato ideato dal titolare di Spunzola, Paolo Ruocco, e dal gruppo di volontari dell’associazione bolognese Il Cerchio: Dalla Libia a Via Libia.

Le attività agricole che le sei persone svolgeranno insieme al personale dell’azienda riguardano la silvicoltura, l’allevamento di pecore per la produzione di carne e l’apicoltura. Inoltre, saranno proposti momenti di formazione per insegnare loro la lingua italiana, i fondamentali della gestione aziendale e le basi della normativa italiana ed europea in materia di agricoltura e diritto del lavoro.

Le sei persone migranti vivranno presso la Spunzola, avendo occasione non solo di sperimentarsi nella conduzione di diversi lavori agricoli ed extra-agricoli ma anche di condividere la gestione degli spazi comuni e di partecipare alle attività familiari.

Motivata dalla entusiastica risposta alla prima call for projects, Grameen Italia ha lanciato sulla piattaforma europea Social Challenges Innovation Platform il suo secondo bando: From job seekers to job creators. Una chiamata rivolta alle imprese e alle organizzazioni sociali attive nell’ambito dei programmi di inclusione sociale e lavorativa delle popolazioni più svantaggiate.