Evento nazionale del progetto europeo MIG.EN.CUBE

Lunedì 12 dicembre, a partire dalle ore 9.30, presso MUG – Magazzini Generativi (Bologna) si terrà l’evento nazionale del Progetto MIG.EN.CUBE.

Il progetto MIG.EN.CUBE ha come capofila l’Università di Bologna e vede coinvolta Grameen Italia insieme insieme ad altri importanti partner europei come l’Università di Amsterdam, l’Institut Superieur de Gestion di Parigi, l’Impact Hub di Amsterdam, il Place Network di Parigi, l’Impact Hub Company di Vienna, e il Migration Policy Group di Bruxelles. 

A fronte delle attuali e complesse criticità nella promozione dell’imprenditoria migrante in Europa, caratterizzata soprattutto da una frammentazione dei programmi di incubazione rivolti agli imprenditori migranti, il progetto cerca di migliorare le conoscenze e le competenze di diversi professionisti dell’incubazione che hanno a che fare con una vasta eterogeneità di imprenditori o aspiranti tali, in modo da favorire le opportunità per gli imprenditori migranti di sperimentare l’avvio e la gestione del proprio business. 


Il programma:

ore 9.30 – Introduzioni e presentazioni

Cristina Ceretti – Comune di Bologna

ore 9.40 – Spostare lo sguardo dagli imprenditori migranti ai professionisti che li accompagnano 

Giulia Maselli – Grameen Italia

ore 10.00 – Capire e agire: iniziative di supporto all’imprenditorialità inclusiva 

Daniela Bolzani – Università di Bologna

ore 10.30 – Innovare l’ecosistema imprenditoriale

Vittoria San Pietro – EmilBanca

Fabio Faina – Banca Etica

Giacomo Venezia – Change Makers Magazine

Daniele Panzeri – International Migration Organization (IOM)

Fatima Maraf – Co-living

Charity Dago – Wariboko

Modera Massimiliano Colombi della Fondazione Grameen Italia

ore 11.30 – Dibattito

ore 12.00 – Conclusioni e buffet


Webinar, “Sistemi zootecnici montani: valorizzazione della biodiversità dei pascoli e di filiere sostenibili”

Martedì 16 febbraio 2022 dalle 15.30 alle 18.00 si terrà il webinar dal titolo “Sistemi zootecnici montani: valorizzazione della biodiversità dei pascoli e di filiere sostenibili”. Tra i relatori interverranno Giuseppe Torluccio per Grameen Italia, Lucio Cavazzoni per Good-Land e Salvatore Giordano per l’Università di Bologna.

Il webinar è promosso dal progetto CLOVER – “Agrosistemi e Conservazione in Lombardia di specie Vegetali Rare di Direttiva Habitat” dell’Università di Pavia. Tale progetto ha l’obiettivo di preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all’agricoltura, con riferimento alla gestione sostenibile di aree agricole rilevanti dal punto di vista ambientale.


Grameen Italia partecipa al webinar in quanto capofila del progetto LATTEFIENO.APP, che si pone l’obiettivo di sviluppare un prototipo di filiera corta di un tipo di latte chiamato “Latte Fieno” (una Specialità Tradizionale Garantita o STG) al fine di migliorare la redditività delle aziende dell’appennino emiliano-romagnolo.

L’idea del progetto è di coniugare i saperi tradizionali con l’innovazione e le nuove tecnologie, per sviluppare una strategia in grado di creare valore economico, sociale e ambientale condiviso a sostegno del tessuto produttivo dei territori rurali che attualmente sono in via di abbandono.

Il webinar nello specifico affronta il tema dei pascoli montani, delle filiere del fieno, del latte, del formaggio e della valenza ambientale del pascolo per il mantenimento della diversità floristica nel panorama montano. Il progetto LATTEFIENO.APP si inserisce in questo contesto andando ad approfondire i temi di criticità e di successo dell’appennino emiliano-romagnolo. Il fine è quello di spiegare come è stato tracciato il percorso di una possibile filiera produttiva e di trasformazione di latte fieno attraverso la tecnologia blockchain.


GRAMEEN LAB: giovani e donne generation

IL PROGETTO

Il progetto GRAMEEN LAB: giovani e donne generation – Laboratori d’impresa per l’autoimprenditorialità, realizzato con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e di Ravenna, si sviluppa in un percorso formativo sull’autoimprenditorialità e sull’utilizzo dello strumento del microcredito imprenditoriale, con l’obiettivo di supportare donne e giovani ad integrarsi e reinserirsi nel mondo del lavoro offrendo strumenti e conoscenze per sviluppare maggiore autonomia e indipendenza attraverso skills imprenditoriali e auto-imprenditoriali.


IL PERCORSO

Il corso ha una durata complessiva di 40 ore ed è composto da 5 moduli dedicati ai temi del business design e del business planning attraverso un approccio laboratoriale-esperienziale (c.d learning by doing).

A conclusione del percorso verrà rilasciato il Business Plan del proprio progetto d’impresa a chi avrà frequentato almeno il 75% delle ore del laboratorio (30 ore).

L’inizio del percorso è previsto per febbraio 2022 e sarà erogato in modalità mista (online e presenza). Agli interessati verrà inviato il programma dettagliato e il modulo online da compilare per effettuare l’iscrizione.

TARGET

Il corso è finanziato da Grameen Italia e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e si rivolge a:

  • donne e giovani residenti sul territorio della Città Metropolitana di Bologna;
  • età compresa tra i 18 e i 45 anni;
  • persone attualmente non impiegate e che hanno voglia di mettersi in gioco. 

Requisito fondamentale: avere un’idea di impresa o avere l’interesse a svilupparla insieme!

Manifesta il tuo interesse compilando il modulo entro il 12 gennaio 2022

Non aspettare, i posti sono limitati!


La Book Pharmacy su tre ruote

“Per prendere un libro dalla Book Pharmacy bisogna avere il coraggio di guardarsi dentro”.

Questo progetto è la giusta spinta per individuare i propri limiti ed iniziare un percorso di introspezione e di self-care.


Alessandro Lana è la mente della Book Pharmacy. Siciliano di origine e con una formazione in lettere e comunicazione presso l’Università di Catania, passa gran parte della sua vita a Gela dove svolge le sue prime esperienze lavorative nel campo dell’informatica e dell’e-government. 

Dalla Sicilia arriva in Liguria per lavorare prima in una casa editrice e poi in una libreria tutta sua, che purtroppo si vedrà costretto a chiudere nel 2015. E’ in questi anni che decide di creare una farmacia letteraria. Vendere libri che possano aiutare le persone ad affrontare qualsiasi stato d’animo, sia all’interno di realtà interessate al progetto sia in modo itinerante, montando a bordo della sua Ape car trasformata in bookshop su tre ruote. I libri vengono impacchettati come fossero medicine, con tanto di bugiardino dove sono riportate le indicazioni che guideranno nella lettura. 

Alessandro conosceva da tempo il modello del social business promosso dal Professor M. Yunus e si è attivato per scoprire una realtà italiana che adottasse questa visione. E’ così che Alessandro incontra Grameen Italia: “Di questo mondo mi aveva colpito l’incredibile capacità di dare fiducia a delle persone che all’apparenza non hanno nulla da darti in cambio, ma che invece sono capaci di restituirti tutto”. Con il supporto di Grameen Italia nell’accompagnamento al microcredito, Alessandro ha ottenuto un prestito di 18.000€ per rilanciare la sua idea imprenditoriale. 

“Non ho la pretesa di curare nessuno ma solamente di aiutare. Book Pharmacy è un progetto che vuole essere una sorta di “prescrizione”, una spinta che possa aiutare le persone ad affrontare determinate situazioni in modo più consapevole. 


I nostri primi passi con eSteps

Incontrando Nidhal Louhichi (28 anni) appare chiara la chiave per diventare imprenditore. Parlare con lui è come vedere scorrere un fiume di conoscenza, passione per il proprio lavoro e fame di crescita.

Si diploma all’Istituto Tecnico Belluzzi di Bologna con specializzazione in chimica, dove sviluppa il suo forte interesse per le materie scientifiche.


Lavora prima come magazziniere e poi come impiegato in un call center. Con il sorriso ci racconta che, pur non essendo state esperienze di successo, gli hanno permesso di apprendere qualità che ancora oggi lo accompagnano, come la velocità, l’umiltà, l’etica del lavoro e l’arte della vendita. 

Nidhal inizia poi a lavorare come perito chimico in un’azienda ed è proprio durante questo periodo che cresce in lui l’ambizione e la voglia di migliorarsi che lo spingeranno a ricominciare a studiare e a laurearsi in Ingegneria Biomedica all’Università di Bologna. 

È dalla passione e dall’interesse per la biomeccanica, per l’energy harvesting e per la voglia di mettere in pratica quanto appreso durante gli studi universitari che Nidhal arriva a fondare eSteps, una startup innovativa che intende contrastare l’aumento della disabilità motoria degli arti inferiori proponendo soluzioni di monitoraggio pre, durante e post ospedalizzazione. Oggi eSteps si occupa principalmente del monitoraggio di pazienti affetti da sclerosi multipla, grazie ad un plantare ad alta tecnologia e diversi altri servizi specifici per il paziente e neurologo forniti dall’azienda. 

Nidhal incontra Grameen Italia nel dicembre 2020 tramite SportHello, un progetto che raccoglie le richieste di imprenditori e aspiranti tali. “Avevo provato altre strade in precedenza, guardando anche a fondi statali, ma sono stato travolto da un percorso troppo complicato e pieno di burocrazia. A me serviva velocità. Ho compilato la richiesta sul sito web di Grameen Italia e sono stato subito messo in contatto con Pio De Lorenzis, in cui ho trovato una persona che rispecchiasse in pieno i miei valori.”

Grazie al percorso di accompagnamento al microcredito e allo sviluppo del business plan, svolti insieme a Grameen Italia, Nidhal è riuscito ad ottenere un prestito di 25.000€ da investire nella sua startup. “In Grameen ho trovato un grande supporto, soprattutto nella redazione del business plan: mi hanno aiutato a far quadrare i conti e ad essere presentabile e accettabile agli occhi della banca.”


calcolatrice(sito)

Gli step della progettazione: brevissimo manuale di sopravvivenza (parte II)

In uno dei nostri articoli precedenti parlavamo di come la rendicontazione sia un aspetto fondamentale quando si parla di progettazione. Per questo merita uno spazio tutto suo!

La rendicontazione rappresenta un processo che riepiloga le spese sostenute dai soggetti che realizzano un progetto.

calcolatrice(sito)

A che scopo? Per dimostrare: 

  • lo stato di avanzamento finanziario del progetto (spesa effettivamente sostenuta)
  • lo stato di avanzamento fisico del progetto
  • il rispetto dei requisiti e degli adempimenti per ottenere l’erogazione del finanziamento

Per poter ottenere l’erogazione del finanziamento, i costi rendicontati devono essere: pertinenti, coerenti e connessi con le attività del progetto e necessari alla sua implementazione, congrui con le finalità ed i contenuti del progetto e relativi a beni e servizi che risultano completamente realizzati. Infine, devono essere effettivamente sostenuti in data successiva alla sottoscrizione della convenzione di progetto e dimostrabili.

A queste caratteristiche bisogna aggiungerne altre due. I costi si distinguono in:

  1. costi diretti, ovvero sostenuti in diretta correlazione con le attività del progetto. Tra questi figurano i costi del personale, i costi per i viaggi e le trasferte, per i materiali di consumo, per la manutenzione e le attrezzature, per le prestazioni di terzi e per i servizi prestati da parti correlate.
  2. costi generali (o indiretti), ovvero quelli non direttamente imputabili alle attività del progetto, trasversali per la gestione delle diverse attività del beneficiario. Qui abbiamo le spese di funzionalità ambientale (es. riscaldamento, energia), quelle di funzionalità operativa (es. telefono, cancelleria) e le spese per il personale indiretto (es. magazzinier*, segretar*). 

In genere tali costi sono calcolati fino ad un massimo forfetizzato di tutti i costi diretti di progetto.


Federico Borelli

Grameen Italia

gipsy che cammina

Progetto “In-Camminando”

Grameen Italia ha realizzato il progetto “In-Camminando” con l’obiettivo di rispondere ai bisogni di integrazione sociale, abitativa e lavorativa delle popolazioni Rom, Sinti e Caminanti attraverso l’erogazione di servizi alla persona, con particolare riferimento al “Servizio contrasto alla grave emarginazione adulta”.

gipsy che cammina

In particolare il progetto ha risposto alle esigenze di favorire l’inclusione socio economico-abitativa dei Rom, Sinti e Caminanti attraverso la diffusione di competenze economico-finanziarie, lo sviluppo della qualità e della quantità delle relazioni interne ed esterne alla rete delle associazioni, l’aggiornamento dei dati disponibili sui bisogni dei RSC e di chi opera con loro.

Il progetto ha avuto durata di 12 mesi ed è stato realizzato sul territorio di Bologna Città Metropolitana, grazie alla collaborazione con ASP – Città di Bologna.

In generale, l’obiettivo di inclusione socio economica-abitativa si pone di necessario raggiungimento alla luce dell’art.3 della Costituzione che afferma che la pari dignità delle persone non è solo un diritto, ma anche un dovere. Inoltre, nello specifico del contesto bolognese, fornire competenze di educazione finanziaria alle persone RSC è quanto mai urgente alla luce del recente passaggio di competenze circa la gestione (dunque anche il pagamento) delle utenze (luce, gas…) delle aree di sosta per RSC. Infatti, come da delibera comunale, d’ora in avanti saranno gli stessi RSC, e non più il Comune, a gestire le suddette utenze.

Nel perseguire questo obiettivo finale, il progetto altresì raggiunge due obiettivi intermedi:

  • lo sviluppo della qualità e della quantità delle relazioni interne ed esterne alla rete delle associazioni presenti sul territorio che operano da anni con le popolazioni RSC, al fine di trovare una strategia comune, sostenibile ed efficace per l’empowerment della persona e lo sviluppo delle proprie “capabilities”;

  • l’aggiornamento dei dati disponibili sui bisogni dei RSC e di chi opera con loro.

Il progetto è stato realizzato grazie al contributo di Fondazione CARISBO.

Bambino con razzo giocattolo in mano

Impact Investing: la finanza tra rendimento ed impatto sociale

Sono trascorsi più di dieci anni dalla crisi finanziaria del 2008, eppure il dibattito sul contributo della finanza al progresso economico e al benessere collettivo è ancora in corso. Si tratta di un tema quanto mai attuale, soprattutto durante una crisi economico-sanitaria come quella che stiamo vivendo, che ha rimarcato ulteriormente la necessità di ripensare il ruolo della finanza.

Bambino con razzo giocattolo in mano

È da queste riflessioni che nasce l’impact investing, un fenomeno definito dal Global Impact Investing Network come l’insieme degli investimenti effettuati al fine di generare un impatto sociale e/o ambientale in aggiunta a un rendimento economico[1].

Gli investimenti ad impatto si collocano in un continuum tra gli investimenti sostenibili e quelli filantropici differenziandosi però, sia dagli uni e sia dagli altri in termini di approccio[2]. Gli investimenti ad impatto, a differenza degli investimenti filantropici, puntano anche al rendimento economico e, a differenza degli investimenti sostenibili, mirano a generare benefici concreti non solo per l’attività destinataria dei fondi ma anche per il contesto in cui essa è inserita.

Nel novero degli strumenti di finanza d’impatto, che spaziano tra strumenti di debito e strumenti di equity, rientra a pieno titolo il microcredito, insieme a tanti altri strumenti finanziari per i quali è stato dimostrato come l’impatto sociale non pregiudichi il rendimento economico. Nel nostro paese questi strumenti finanziari sono poco conosciuti. La loro diffusione è fondamentale per riuscire ad affrontare sfide come la lotta alle disuguaglianze sociali e la tutela dell’ambiente.


Pio De Lorenzis

Grameen Italia


[1] International Finance Corporation, 2019, Investing for impact: operating principles for impact management, Washington, p.9

[2] Social Impact Investment Task Force, 2014, La finanza che include: gli investimenti ad impatto sociale per una nuova economia, Roma, p.24

Gli step della progettazione: brevissimo manuale di sopravvivenza (parte I)

Essere un project manager è facile. È come andare in bicicletta. Salvo il fatto che questa è in fiamme, tu sei in fiamme e tutto intorno a te è in fiamme. Se vi sentite così non c’è nulla di strano: è proprio come dovreste sentirvi se avete deciso di entrare nel mondo della progettazione.

Ma cos’è un progetto? A cosa serve un budget? E la reportistica? Cosa significa rendicontare?

Partiamo dal progetto, ovvero una serie di attività volte a realizzare obiettivi specifici entro un tempo e un budget definiti. Ne esiste un’ampia gamma nei settori più diversi e molto eterogenee sono le opportunità di finanziamento. Tra queste abbiamo bandi pubblici locali, nazionali o europei, oppure opportunità fornite da fondazioni o altri enti privati nazionali, internazionali o ecclesiastici. È necessario imparare a gestire diversi ambiti come il budget, il tempo, i rischi e i cambiamenti di contesto, i partner, le risorse umane. Fondamentali sono le relazioni con il donatore e con il management e la comunicazione sia interna che esterna.

 

A prescindere che si sia beneficiari o partner di un progetto, è dal budget che bisogna partire. È uno strumento di gestione finanziaria che ci aiuta a definire l’ammontare delle risorse da destinare a ciascuna attività, in un determinato ambito temporale e allo scopo di verificare la sostenibilità del progetto stesso. Il budget ha quindi un duplice rilievo: è un elemento di previsione e di confronto previsioni/risultati.

 

Un’attività fondamentale è poi quella del monitoraggio. Deve esserci una comunicazione chiara, precisa ed efficace per poter aggiornare le parti interessate su tutti gli aspetti che devono conoscere. È grazie ai report che si viene a conoscenza dello stato di avanzamento del progetto e del ritmo di esecuzione.

 

Arriviamo infine alla rendicontazione, quel processo che riepiloga le spese sostenute dai soggetti che realizzano un progetto. Grazie alla rendicontazione si comunicano i risultati, economico-finanziari e non.


Federico Borelli

Grameen Italia

Abito di sartoria con bracciale

Trame d’Africa

Abdoulaye Ndaw ha 45 anni, è originario del Senegal e vive in Italia ormai da vent’anni. Ha passato la maggior parte della sua vita lavorando nel mondo dell’abbigliamento come commesso per diverse aziende. Laye, così si fa chiamare, ha aperto un suo negozio lo scorso luglio. Bogà Products si trova a Cesenatico, nel cuore pulsante della riviera romagnola e veste con capi casual donne e uomini di diverse età.

Abito di sartoria con bracciale

Era da molto tempo che aveva in mente l’idea di aprire un negozio tutto suo. “Penso sia normale
no? Ho sempre fatto questo. Lavorare in negozio è quello che so fare ed è ciò che mi piace”.
I suoi clienti sono felici e questa è per lui la cosa più importante.
Dopo aver conosciuto Grameen Italia, grazie al passaparola di alcuni amici, Laye è stato messo in
contatto con il nostro tutor di microcredito Pio De Lorenzis. Grazie a Grameen Italia, Laye è
riuscito a strutturare un Business Plan che gli ha permesso di richiedere ed ottenere un prestito di
€ 20.000 per avviare la sua attività, riuscendo anche a risolvere un contenzioso in sospeso con la
banca.

“Ero in un momento triste e buio. Le ultime esperienze di lavoro non si sono concluse nel modo
che speravo. Ringrazio di avere incontrato una persona preziosa come Pio che, oltre ad aiutarmi
dal punto di vista finanziario, è stato come un amico in grado di tranquillizzarmi e consigliarmi.
Sono più che contento della mia esperienza.”

Grazie all’attività di mentoring che Grameen Italia offre anche dopo la ricezione del prestito e che
permette il dialogo tra l’istituto finanziario e il beneficiario, per Laye è stato possibile richiedere
alla banca la sospensione temporanea delle rate vista l’emergenza economica che stiamo vivendo.
Grameen Italia per me è famiglia. Si dice che i panni sporchi vadano lavati in casa. Io ho trovato
una famiglia che non solo mi ha aiutato in questo, ma che ha saputo aiutarmi e consigliarmi al
meglio.”